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Santa Maria al Bagno è una frazione del comune di Nardò, in provincia di Lecce, posizionato sulla costa tra Gallipoli e Santa Caterina, in prossimità del promontorio detto Punta dell’Aspide.

La Storia del Borgo

Questo paesino nasce, come tanti altri della zona, come borgo di pescatori: nella vicina Grotta del Fico sono stati trovati alcuni reperti archeologici che dimostrano come la zona fosse già abitata nel periodo preistorico.

Nel 272 a. C. Santa Maria al Bagno e tutte le zone limitrofe furono conquistata dai romani che qui fondarono un porto, chiamato Emporium Nauna, oltre che edifici, templi e i tanto apprezzati stabilimenti termali.

Nel XII secolo Santa Maria al Bagno fu saccheggiata e distrutta dai pirati saraceni, successivamente, nel XV secolo fu nuovamente saccheggiata e distrutta dai veneziani e poi ancora dagli africani. Gli abitanti del Borgo furono quindi costretti a rifugiarsi nei paesi vicini, per salvarsi da nuove incursioni.

Nel XV secolo Carlo V decise di difendere il paese di Santa Maria al Bagno dagli invasori e fece costruire la Torre del Fiume di Galatena, con il duplice scopo di avvistare con ampio anticipo l’eventuale arrivo di invasori via mare e di difendere le preziose sorgenti d’acqua dolce della zona, tanto ambite dai pirati.

La parte centrale della torre, però, crollò dopo poco tempo dalla sua costruzione, lasciando invece in piedi i quattro bastioni angolari, ancor oggi visibili. Per questo motivo la località dove sorge la torre, e dove oggi si trova una rinomata località balneare, viene detta Lido Quattro Colonne.

La Rinascita del Borgo

Qualche secolo dopo, ed esattamente verso la metà del 1800, i signori di Nardò, attratti dalla incantevole bellezza del luogo, decisero di costruire qui i loro palazzi e le loro ville, mimetizzati nel verde e vicinissimi al mare.

Nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, il borgo divenne sede di un campo profughi prima per le popolazioni slave e poi per gli ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento, affidati alle cure dei soldati inglesi e americani. Il campo profughi fu poi chiuso nel 1947 e molti degli ebrei lì residenti emigrarono in varie parti del mondo, dal neonato Stato di Israele, al Sud America, all’Australia.

Per l’impegno dimostrato dell’accoglienza dei profughi, nel 2005 Santa Maria al Bagno è stata insignita della Medaglia d’Oro al Merito Civile, conferita dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Oggi Santa Maria al Bagno si presenta come un borgo elegante e suggestivo, con le ville in stile liberty, basse scogliere, ricca vegetazione ed un mare limpido e cristallino che attira qui, ogni estate, migliaia di turisti italiani e stranieri. Offre la possibilità di praticare numerosi sport, tra cui lo snorkeling e l’immersione, conquista gli occhi con le sue bellezze architettoniche e la gola con gli ottimi prodotti enogastronomici tipici del Salento.

E, per non dimenticare Il suo passato, ospita un Museo della Memoria e alcuni murales realizzati dai deportati ebrei.

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