Uno dei monumenti più noti del Capo di Leuca e sicuramente il complesso delle Centopietre, situato nel piccolo centro salentino di Patù. Le Centopietre vengono considerate come il simbolo del paese; in realtà è un monumento funerario il cui nome deriva proprio dal numero di pietre usato per la sua costruzione, risalente al IX secolo d.C., che tra l’altro è stato dichiarato, nel 1873, monumento nazionale di seconda classe.
L’Antica Varetum
Il piccolo centro di Patù, che si trova nelle vicinanze di Santa Maria di Leuca, in passato prendeva il nome di Varetum, ed è stato un importante centro abitato dei Messapi. La città venne però invasa e successivamente distrutta dai Saraceni e dalle sue rovine nacque Patù; il nome, infatti, pare derivi dal greco “pathos”, vale a dire patimento o dolore, collegato al dolore della città di Varetum che venne distrutta.
Per la tipicità dei suoli luoghi e delle sue costruzioni, Patù è sottoposta a vincolo paesaggistico. Nel piccolo centro si possono ammirare le Pajare, delle costruzioni tipiche della campagna salentina, che non sono altro che degli edifici simili ai trulli, fatte però di pietra e costruite con la tipica tecnica a secco; sono da considerarsi dei veri e propri monumenti della trazione salentina.
Le Centopietre
Le Centopietre sono una singolare costruzione di forma rettangolare, composta da 100 blocchi di pietre, si trova di fronte all’entrata della Chiesa di San Giovanni Battista. Originariamente era solo una tomba senza accessi, soltanto un monumento funebre in sostanza, infatti probabilmente le Centopietre vennero costruite per accogliere le spoglia del barone Geminiano, considerato un martire cristiano.
Successivamente il monumento è stato trasformato in un luogo di preghiera per i cristiani e infatti sono stati ritrovati all’interno degli affreschi, con tipiche immagini sacre, risalenti all’epoca bizantina.