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Il ponte del 2 giugno è l’occasione perfetta per scoprire il bellissimo Salento, la sua ricchezza storica e paesaggistica, godendo di giornate piacevoli e con la possibilità di vivere ogni luogo in maniera più rilassata e tranquilla, senza la presenza di troppi turisti che invece l’estate porta inevitabilmente con sé, vista la bellezza delle località salentine.

La perla dello Jonio

Molte sono le mete che offre questa terra, tra le quali merita una menzione speciale Gallipoli: un territorio dalle lunghissime spiagge bianche lambite da una parte dalla macchia mediterranea e dall’altra dal mare turchese.

La particolarità della cittadina è il centro storico situato su un isolotto calcareo completamente cintato da mura che culminano nel “Rivellino”, una specie di torrione circolare imponente aggiunto in seguito al Castello Angioino, di origine bizantina.

Il centro storico è impreziosito poi dalla “Chiesa di Sant’Agata“, dalla ricca facciata barocca in carparo, e dalla “Chiesa di San Francesco d’Assisi”, all’interno della quale è conservata la statua del Mallandrone dal terribile ghigno che atterrisce chi la guarda.

Nardò e le sue Marine

Non molto lontano da Gallipoli sorge l’antica “Nerito”, oggi Nardò, una cittadina splendida il cui centro storico riporta ancora splendide memorie della sua storia fatta di dominazioni, dai Romani agli Acquaviva che lasciarono un segno distintivo e indelebile in città.

Piazza Salandra” è il fulcro di Nardò ed è una delle piazze barocche più belle d’Italia impreziosita dal “sedile” rinascimentale, da logge e portici, come quelli del “Palazzo di Città”: al centro troneggia la quattrocentesca “Guglia dell’Immacolata” in bianca pietra leccese.

Ma il simbolo di Nardò è l'”Osanna”, un baldacchino in pietra leccese costituito da otto colonne, a simboleggiare la forza e la virtù del Cristianesimo, che circondano una colonna centrale, antico menhir e dunque simbolo pagano.

Imperdibile è poi lo spettacolo naturalistico delle Marine di Nardò, quali:

  • Sant’Isidoro con la torre del XVI secolo voluta da Carlo V contro i pirati saraceni;
  • Maria al Bagno con le quattro torrette, memoria dei bastioni della fortezza cinquecentesca costruita sul fiume Galatena;
  • la rocciosa e lussureggiante Santa Caterina;
  • Porto Selvaggio, quest’ultima è parte della meravigliosa area naturale protetta fatta di pinete verdeggianti cosparse di mirti, rosmarino e lentisco, habitat di cardellini e fringuelli e ricca di grotte come la “Grotta del Cavallo” dove sono stati rinvenuti i resti dell’Uomo di Neanderthal.

Da Acaya alla “Riserva Naturale Le Cesine”

A pochi km da Lecce sorge uno dei borghi fortificati meglio conservati in Italia, in gran parte risalente all’epoca rinascimentale: è Acaya, dal nome della famiglia che ne detenne il potere per tre secoli.

Il paese, dall’area tipica del sud, dove il tempo rallenta e tutto ha ritmi lenti, è fortificato da mura a i cui quattro angoli sorgono tre bastioni e il “Castello di Acaya” al quale si accede da un ponte che porta direttamente alla Piazza d’Armi: sono visitabili le prigioni, le sale e le scuderie dove sono conservati i resti di un antico frantoio.

Acaya è il punto perfetto per raggiungere la “Riserva Naturale Le Cesine“, sito naturalistico splendido e rigenerante gestito dal WWF: quella che un tempo era una zona paludosa, è oggi una zona paesaggisticamente variegata, con i due stagni “pantano grande” e “pantano piccolo” avvolti da canneti punteggiati di orchidee spontanee, zone boschive dove pullulano pini di Aleppo, lecci, querce e pinete con vegetazione mediterranea come rosmarino e ginepri.

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